Con lo sviluppo della crisi portata dalla chiusura (lockdown) forzata degli ultimi tempi, molti imprenditori hanno avuto la forza e il coraggio, di rimboccarsi le maniche e cercare in tutti i modi di adattarsi alla situazione.
Uno dei cambiamenti più diffusi è stato sicuramente quello che ha visto adottare, da chi ne aveva la possibilità e la necessità di continuare a lavorare, la politica dello smart working.
Sono, infatti, tantissimi quelli che, in un modo o nell’altro, attualmente svolgono in buona parte – se non addirittura in toto – il loro lavoro direttamente da casa, tramite pc e/o dispositivi tecnologici con connessione internet.
Ma adottare efficacemente questa politica che risultava del tutto sconosciuta fino a qualche mese fa, soprattutto in Italia, non è stato facile per tutti.
Sono ancora in tanti, infatti, quelli che vedono la presenza in ufficio come una costante indiscutibile, per dimostrare l’effettivo impegno lavorativo degli impiegati.
Sebbene, i dati parlano chiaro: buona parte dei lavoratori che svolgono le loro mansioni tramite smart working dimostra di effettuarle meglio. Per di più, eliminando il tempo necessario agli spostamenti e le relative pause pranzo fuori casa, il numero di ore dedicate ai doveri lavorativi risulta più elevato rispetto alla media passata sulla scrivania del proprio ufficio.
In sintesi, il dato è, che questo cambiamento, in un modo o nell’altro, consoliderà delle nuove abitudini di lavoro, a cui nel bene o nel male, chi si occupa di gestire un’impresa dovrà in qualche modo adattarsi.
Lo dimostra l’esempio di Twitter, i cui manager, hanno deciso negli ultimi giorni che, se lo vorranno, gli impiegati potranno continuare a lavorare da casa per sempre, anche dopo il periodo di lockdown.
Questa decisione può risultare gradita o meno, ma ciò non cambia quanto ho spiegato poco fa.
Lo smart working, infatti, è solo un esempio dei molti cambiamenti che andranno a influenzare le tendenze del mercato.
E questa è una regola che vale in ogni caso, crisi o meno. Il periodo che stiamo attraversando, ha solo accelerato il processo e i nostri piani imprenditoriali.
Quello che in qualità di imprenditore devi necessariamente fare, è capire come gestire nel migliore dei modi tutti questi cambiamenti, l’importante che non rovini il posizionamento della tua attività imprenditoriale.
Riuscirci non sarà facile, perciò bisogna rimanere costantemente aggiornati su tutte le novità in ambito di business, marketing, coaching, risorse umane, ecc.
Questo non lo dico solo da formatore, ma soprattutto da imprenditore che, come te, ricerca in maniera continua e costante, il miglioramento e la crescita della propria azienda/attività.
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